La Polenta

di Elena

Fare la polenta è un gesto antico, che scalda il cuore, prima ancora di saziare la fame. (Gian Paolo Spaliviero)

Porzioni:

6

Pronta in:

45 min

Ingredienti

1.300 gr di acqua
300 gr Farina Bramata di Mais Antichi BioFan
100 gr Fioretto di Mais BioFan
20 gr olio evo
10 gr di sale grosso

Preparazione

  1. Mescolare acqua, sale e olio portando a ebollizione in modo che tutto il sale sia sciolto.
  2. Aggiungere la farina Bramata BioFan continuando a mescolare.
  3. Lasciare cuocere 10 minuti e aggiungere il fioretto continuando a mescolare.
  4. Lasciare cuocere altri 30 minuti mescolando spesso.
  5. Versare la polenta su un tagliere di legno e condire a piacere.

Alle origini della ricetta:

La polenta è un piatto arcaico, uno dei primi impasti cotti dell’umanità. Era certamente in uso già tra i sumeri e in Mesopotamia dove era preparata con miglio e segale. I greci utilizzavano la farina d’orzo e ne esistono infinite varianti a seconda delle materie disponibili sia in Africa che in Asia.
Il termine polenta deriva dal latino puls e in epoca repubblicana era un cibo tanto comune che diede ai romani il nome di pultiferi, ossia mangiatori di polenta. Al tempo si trattava di un impasto a base di macinatura di farro cotto in acqua e sale, servito con un contorno di ceci, pesciolini sotto sale (gerres o maenae), frutta, formaggi, verdure cotte e a volte carne.
Con la scoperta dell’America, e l’arrivo del mais – che veniva coltivato già da migliaia di anni in America Centrale – nella storia della polenta avvenne una vera e propria rivoluzione: nel nostro continente infatti il piatto, a partire dal Cinquecento (in Veneto, espandendosi successivamente nel bergamasco, nel milanese e in Piemonte), iniziò a diffondersi tra gli strati più umili della popolazione.
Nel Sette-Ottocento la polenta, un alimento molto economico, era alla base dell’alimentazione nelle zone rurali della Penisola e a volte era l’unico cibo disponibile. Purtroppo, parallelamente a questo largo consumo, alla fine del 19mo secolo si diffuse capillarmente anche la pellagra, una malattia legata alla carenza di vitamine del gruppo B, niacina (vitamina PP) o di triptofano (l’amminoacido necessario per la sua sintesi), che venne sconfitta solo apportando importanti cambiamenti alimentari.

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