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Farine di Grani Antichi BioFan e Benessere

Moltissimi parametri qualitativi esaminati sui grani antichi da noi selezionati, sono risultati essere superiori rispetto ad una comune varietà di frumento tenero moderno. Il Laboratorio di Fisiologia vegetale del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna ha evidenziato i seguenti valori:

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Calcio

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Ferro

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Fosforo

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Attività probiotica

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Composti antiossidanti

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Attività antiossidante

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Vitalità cellule cardiache

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Colesterolo

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Colesterolo Cattivo

Altro parametro riguarda la digeribilità. I grani moderni sono grani più piccoli, resistenti e proteici. Ma hanno un glutine difficile da digerire. Il glutine sviluppato dai grani moderni, infatti, ha una quantità più alta di gliadina, la componente più difficile da assimilare dal nostro corpo.

Invece i grani antichi, quelli che esistevano prima dell’introduzione delle moderne tecniche di selezione del grano per fini industriali, sono naturalmente più digeribili. Rispetto ai grani moderni non solo sono un po’ meno proteici (quindi sviluppano meno glutine) ma hanno anche un glutine di qualità migliore (con meno gliadina). Questo li rende molto più facili da assimilare. Del resto è lo stesso glutine che l’uomo ha sempre mangiato e digerito senza problemi fin da 12 mila anni fa. 

Polenta di Mais Antichi Biofan e Benessere

Ipocalorica, ma ricca di proteine, vitamine e sali minerali, la polenta BioFan è piena di benefici per la salute (oltre a combattere malumore, ansia e cellulite)

La polenta è così ricca di benefici per la pelle, la silhouette, il sorriso e il benessere generale che potrebbe venire considerata a tutti gli effetti un SuperFood.
Ecco le ragioni per farsi grandi scorpacciate di polenta davanti al camino.

 

  1. Regola la glicemia

    La farina di mais con cui spesso viene preparata la polenta è un alimento a basso indice glicemico. E questo significa che vi terrà sazi a lungo.

  2. Riattiva la circolazione

    La farina di mais e quindi la polenta contengono la rutina, un glicoside in grado di rafforzare i vasi sanguigni migliorando così la circolazione del sangue. Ciò comporta anche un migliore drenaggio dei liquidi, tradotto: “meno cellulite”.

  3. Fa bene ai reni

    La polenta ha un effetto altamente depurativo. Favorisce l’eliminazione dei ristagni di liquidi e giova ai reni.

  4. È ricca di proteine

    Per un piatto proteico davvero ottimo, la polenta è la risposta. Quella di grano saraceno è più ricca di proteine rispetto a quella di mais, tuttavia entrambe le tipologie danno un buon apporto proteico. Ok, non è che la consigli la dieta Dukan, però se volete un bel carico proteico sano e ben bilanciato fate incetta di polenta e non ve ne pentirete.

  5. Ha meno calorie della pasta

    Nonostante chi se la piglia con la pastasciutta sia nel torto marcio (la pasta non fa ingrassare: basta con questa favola horror!), sappiate che la polenta è meno calorica rispetto a un piatto di spaghetti.
    Quindi se le calorie proprio non vi vanno giù, optate per questa alternativa.
    L’apporto calorico della polenta oscilla tra le 80 e le 130 calorie per 100 grammi.
    Da cosa dipende l’oscillazione? Dalla liquidità/solidità della polenta: una consistenza più liquida fornirà meno calorie. Ogni aggiunta poi ovviamente va a sé, ma quello è un altro discorso.

  6. È ricca di sali minerali

    Le poche calorie di cui sopra sono inversamente proporzionali al numero di sali minerali, che sono tantissimissimi!
    Un piatto di polenta è innanzitutto un piattone strabordante sali minerali, quindi ottimo per il benessere psicofisico.

  7. È un concentrato di vitamine B ed E

    L’elevato numero di sali minerali è direttamente proporzionale a quello di vitamine: quelle del gruppo B ed E sono tantissime.
    Quindi la polenta è un anche un benefico cocktail ultravitaminico.

  8. Contiene il triptofano (quindi fa bene all’umore)

    La polenta è ricca di triptofano, un precursore della serotonina che è l’ormone che controlla l’umore a livello cerebrale agendo come neurotrasmettitore. Il triptofano è dunque preziosissimo per combattere la depressione, l’ansia e l’insonnia. Lo consigliano addirittura per aiutare a smettere di fumare, per controllare il bruxismo notturno (digrignare fastidiosamente i denti mentre si dorme) e, udite udite, per alleviare i fastidi premestruali.

  9. Ci si può fare lo scrub mescolandola al miele

    La polenta è un’alleata di bellezza non solo a partire da dentro ma, per finire, anche usata fuori. Non c’è miglior ingrediente della farina di mais per uno scrub delicatissimo, unendo un pugnetto di polenta a qualche cucchiaino di miele. Per un trattamento naturalissimo e altamente efficace.

Un po’ di storia

Origini della farina

Dal latino far, che significa farro, la farina nasce dalla macinazione di molti cereali, frutti o semi secchi. Essa è stata parte della dieta dell’uomo fin da quando gli uomini hanno abbandonato uno stile di vita nomade, quali cacciatori e raccoglitori, per stabilirsi in piccoli gruppi di produttori di cibo, divenendo allevatori e coltivatori. Da allora vi sono innumerevoli testimonianze storiche dell’utilizzo della farina, a partire dai laboriosi egizi che utilizzarono i primi forni in argilla, fino ad arrivare ai Romani che una volta conquistati i Greci, ne acquisirono la conoscenza del pane lievitato.

 

I Romani vivevano in un territorio molto fertile, in cui coltivavano diversi tipi di cereali, tra cui, il più diffuso era il farro; da cui il nome farina.
L’origine etimologica del termine però, non coincide con il primo utilizzo di questo alimento. A metà degli anni ’90, infatti, durante gli scavi dell’insediamento paleolitico di Bilancino, nel Mugello, gli archeologi ritrovarono una macina in pietra e un pestello. L’analisi al microscopio elettronico rivelò su questi la presenza di amido, successivamente datato, tramite il metodo del radiocarbonio, a circa 30 mila anni fa. Recentemente, grazie agli studi condotti dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Firenze, è stato possibile identificare le piante da cui anticamente era stato ottenuto, nel particolare riconoscendo la tifa, una pianta palustre allora molto comune.

La dieta dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico non era esclusivamente carnivora, bensì comprendeva anche l’assunzione di farine vegetali, ricche di fibre e carboidrati complessi ma prive di glutine.

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La Società Agricola BioFan è stata fondata nel gennaio 2020 a Gualtieri (RE) da Antonella appassionata di piante, fiori, orto e cucina e da Francesco esploratore della natura e della vita.

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