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Il frutto della Terra e delle nostre Passioni
Casarecce di farro Monococco
Ingredienti
- Farina di farro Monococco integrale
- Acqua
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Pasta trafilata al bronzo da farina macinata a pietra di farro Monococco coltivato a Gualtieri (RE)
Origine
Quando si parla di pasta, cosa significa esattamente trafilatura al bronzo? E perché conviene optare per questa scelta?
La trafilatura è una fase fondamentale del processo produttivo della pasta e può fare davvero la differenza nella qualità dei piatti che portiamo in tavola. Il processo della trafilatura consiste nel far passare l’impasto composto da farina di semola di grano duro e acqua, tramite compressione (estrusione), nella filiera o matrice (sagoma) per farlo fuoriuscire nei vari formati scelti. Uscendo dai fori sagomati della filiera o matrice, la pasta viene tagliata da lame rotanti, definendone così, oltre alla forma e alla grandezza, anche la lunghezza. Trafilare la pasta ne definisce la struttura, la rugosità, la colorazione e la porosità: 4 caratteristiche che vedremo essere fondamentali per la qualità nutrizionale e organolettica del prodotto finale.
Ma la trafilatura non è tutta uguale, o meglio, cambia molto a seconda del materiale con cui sono fatte le matrici, che possono essere di 2 tipi: in bronzo o in teflon.
Trafilatura al bronzo
La trafilatura al bronzo, invece, presuppone l’utilizzo, come già anticipato, di semole qualitativamente migliori, in grado di sostenere il processo. Da questo metodo ne deriva una pasta che è più ruvida e porosa e dunque trattiene meglio i condimenti, dando ai nostri piatti un gusto nettamente diverso, più omogeneo e intenso. La pasta trafilata al bronzo ha una colorazione opaca, un quantitativo di proteine del 12-13% per 100 grammi di prodotto e mantiene di più sali minerali e vitamine. Quest’ultima caratteristica è garantita dall’essiccazione che deve necessariamente essere fatta a bassissime temperature e per lungo tempo.
Tutti questi elementi garantiscono alla pasta trafilata al bronzo un sapore superiore rispetto ad altre tipologie ottenute diversamente. Vale dunque il famoso detto “meglio poco ma buono”, sia dal punto di vista nutrizionale che organolettico, dato che mangiare un buon piatto di pasta trafilata al bronzo appaga molto di più e di conseguenza se ne può mangiare anche meno. Inoltre, per chi ha necessità di ridurre o controllare la quantità di pasta, è una vera e propria risorsa: anche condita in modo sano con pochi e semplici ingredienti risulta gradevole e saziante, permettendo di risparmiare grassi e calorie.